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Educazione finanziaria e cittadinanza economica. La cooperazione come modello educativo alternativo da diffondere. Questi i temi centrali sviluppati nel corso dell’Audizione che Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali) ha tenuto in Senato, l’8 marzo scorso, alla Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali, nell’ambito della indagine conoscitiva sul Disegno di legge n. 1196 - “Norme per l’educazione alla cittadinanza economica”.
Nella Memoria presentata ai Senatori di Commissione, il Vice presidente di Federcasse, Augusto Dell’Erba ha messo in evidenza come il tema di una moderna educazione alla “cittadinanza economica” sia direttamente connesso a quello di una sana educazione finanziaria, finalizzata non solo alle conoscenze di base delle dinamiche economico finanziarie, ma anche all’uso responsabile del denaro.
La necessità di accrescere l’educazione finanziaria nei cittadini ha particolare rilievo in questi ultimi mesi, soprattutto, a seguito dell’allarme sociale generato dalle vicende che hanno coinvolto i tantissimi risparmiatori delle 4 banche andate in risoluzione. A riguardo, nel corso dell’Audizione, Dell’Erba – ricordando come il tema dell’educazione finanziaria sia inserito formalmente negli Statuti delle BCC – ha sottolineato “come questo argomento, a differenza che in passato, abbia oggi valenza “sistemica”, legato ad un mercato globale complesso nel quale la scarsa educazione finanziaria può tradursi facilmente in un crollo di fiducia nelle istituzioni finanziarie, con conseguenze potenzialmente drammatiche in termini di tenuta sociale”.
La Memoria di Federcasse, nello specifico, ha presentato le “best practices” del Credito Cooperativo, che vedono le BCC e le Federazioni locali promotori di molteplici iniziative territoriali finalizzate a favorire una corretta educazione finanziaria, attraverso il coinvolgimento attivo degli istituti scolastici ed universitari, ed anche gli enti locali, sui temi della cooperazione. “Solo attraverso l’esercizio e la pratica della cooperazione (in sé elemento di partecipazione e di solidarietà economica) – ha detto dell’Erba - è possibile veicolare il tema della cooperazione di credito e con questa i valori sottostanti”. ““Best practices” - ha aggiunto - che vedono coinvolte anche le altre strutture del Credito Cooperativo, come la casa editrice Ecra, la scuola di formazione “Accademia BCC”, la Fondazione Tertio Millennio, e che si concretizzano anche nel sostegno alla Scuola di Economia Civile (SEC) di Loppiano”.
Nel merito del Disegno di Legge in discussione (che intende offrire strumenti stabili di formazione ai giovani, agli adulti ed alle categorie maggiormente esposte a truffe od a fenomeni socialmente dannosi come la ludopatia), Federcasse ha chiesto che – nella definizione degli strumenti più idonei a garantire una adeguata “cittadinanza economica” – venga considerata la possibilità di presentare ed indicare come risolutivi modelli alternativi all’approccio finanziario standard, l’esperienza della cooperazione mutualistica di credito.
09-03-2016 NZ